“È necessario ridurre gli oneri per accettare la moneta elettronica, in particolare per i piccoli esercenti: tra commissioni, spese per utilizzo e installazione dei Pos, carte e bancomat rappresentano un costo sempre più elevato”. Lo afferma Fabrizio Vagnini, presidente provinciale Confesercenti Rimini, sulla base di un’analisi dei dati Polimi, Istat, Banca d’Italia e CER.
“Negli ultimi anni – spiega Vagnini – le transazioni in moneta elettronica sono aumentate ad un ritmo circa doppio di quello che registravano prima della pandemia. Questo significa che per gli esercenti il costo sostenuto per i pagamenti elettronici è destinato ad aumentare con l’incremento del valore complessivo dei pagamenti su carta e bancomat, visto che le commissioni hanno un costo percentuale sulla transazione”.
“L’auspicio – aggiunge – è che il tavolo istituito a questo scopo dal governo con banche e servizi di pagamento raggiunga finalmente un accordo: il termine è scaduto ormai da due mesi”.
Secondo i dati di Confesercenti, nel 2022, i consumi pagati con carte di credito o bancomat hanno superato quota 300 miliardi in Italia (oltre un quarto del totale dei pagamenti), con una crescita del 20% sul 2021 e di quasi 100 miliardi sul 2020. Un ritmo che potrebbe portare i pagamenti in moneta elettronica a superare quelli in contanti già nel 2025.
Ad accelerare la crescita dei pagamenti in carta certamente la maggiore diffusione dei Pos di nuova generazione per pagamenti contactless rapidi, e in generale una maggiore propensione all’uso dello strumento da parte dei consumatori maturata a seguito della pandemia.