Riguardo l’intervento in atto all’area ex Paglierani, fin dall’illustrazione dei Poc1 nel novembre 2014, poi con un nostro comunicato del giugno 2018 al momento della presentazione pubblica dell’intervento, Confesercenti ha dato voce ai forti dubbi espressi dagli associati quando hanno appreso quanto si stava predisponendo.
Si ritiene che permettere l’apertura di un nuovo supermercato con uno spazio commerciale fino a 1500 mq. non porterà “uguaglianza economica” in quanto comunque non sarà azzerata la forza attrattiva dei grandi centri commerciali a noi vicini. Di certo seguirà l’apertura di un secondo supermercato e la ricollocazione di uno esistente. Si dubita quindi su quanto sostiene il rappresentate della lega Stanchini che si ottenga così un effetto calmiere sui prezzi. Questi supermercati non tratterranno solo generi alimentari e quindi uno scompenso avverrà, ma certamente sul tessuto commerciale tradizionale esistente.
Forse i concittadini avranno la possibilità di scegliere e risparmiare, forse, ma i commercianti storici, quelli che fino ad ora hanno garantito anche i tanti posti di lavoro, hanno tenuto vivo le nostre vie ed hanno soddisfatto fino ad ora le esigenze della clientela, avranno sempre più bisogno di supporto e considerazione.
Ci chiediamo cosa è stato fatto negli anni addietro per arginare le difficoltà che hanno portato alla chiusura delle tante piccole botteghe alimentari tradizionali, che garantivano un servizio insostituibile e puntuale.
L’assessore Fussi in una recente intervista sostiene che è stata evidente la mancanza di medie strutture durante il periodo Covid. Ma non sono state forse le botteghe esistenti, del centro e delle frazioni, durante questo periodo a garantire l’approvvigionamento essenziale alle famiglie con orari prolungati, accettando i buoni spesa e garantendo la consegna a tanti che non potevano uscire di casa?
Il commercio santarcangiolese la propria “forza” la esprime con la capillare e variegata offerta del centro storico che da sempre ha caratterizzato la nostra realtà, diversa da quelle limitrofe, e che chiede attenzione per non rischiare l’indebolimento che inevitabilmente può causare desertificazione commerciale e conseguente abbassamento della qualità della vita di quanti vivono, lavorano e frequentano la città.
Il nostro centro commerciale naturale non è solo un’esperienza quale contenitore di un offerta di alta qualità che caratterizza Santarcangelo come Città Slow, come sottolinea sempre l’assessore Fussi, ma un insieme di realtà imprenditoriali che devono scontrarsi con la crisi dei consumi, il caro affitti ed il rincaro del prezzo dell’energia.
Confesercenti auspica certamente un processo di riqualificazione dell’asse della Via Emilia, quale porta della città, ma nel tempo stesso richiede attenzione per le zone dove da sempre vi è una alta concentrazione commerciale. Forse si parla di uguaglianza economica riguardo al fatto che i nostri concittadini devono spostarsi fuori comune per gli acquisti, ma nel contempo non ci stiamo preoccupando della raggiungibilità da parte della clientela del nostro centro commerciale naturale che per la maggior parte arriva dai comuni limitrofi.
Confesercenti quindi continua ad evidenziare che serve migliorare con interventi sulla viabilità, sulla segnaletica dei parcheggi, sull’illuminazione carente, sulla pulizia e sulla sicurezza. A tal proposito la nostra associazione in sede di presentazione del piano d’installazione delle telecamere aveva evidenziato la mancanza di queste sulle vie del centro, quelle con alta frequentazione giornaliera, delle fiere e mercati, dove anche ultimamente sono accaduti episodi incresciosi, non registrati.
Nelle frazioni, visto che alcune si stanno allargando con ampie zone residenziali, servono i servizi essenziali offerti da botteghe e da pubblici esercizi, ma anche luoghi di incontro e socializzazione indispensabili a garantire un minimo di qualità di vita agli abitanti. Per gli associati Confesercenti è questa fin qui descritta l’uguaglianza economica.