La realizzazione di un nuovo allevamento intensivo di polli a Cavallara di Maiolo è in contraddizione con la vocazione turistica della Valmarecchia. Un territorio bello e selvaggio da valorizzare, non certo con un allevamento che porta con sé un impatto ambientale non positivo, tra gas e polveri sottili rilasciati nell’aria. Un impatto che si ripercuote negativamente anche sulla comunicazione di un territorio che si propone al turista come incontaminato. L’immagine naturale della Valmarecchia è una risorsa turistica preziosa anche per Rimini, dobbiamo difendere e sostenere le imprese che hanno intrapreso la strada del turismo e delle produzioni di qualità. La Valmarecchia è per noi una gemma troppo preziosa, che dobbiamo tutelare e inserire, semmai, in un circuito turistico lento e sostenibile che esprima identità di luoghi irripetibili ed eccellenti. Luoghi che tra l’altro hanno ispirato artisti uomini di cultura e di spiritualità, come Piero della Francesca, Leonardo Da Vinci, Dante Alighieri e San Francesco tanto per citarne alcuni.
Noi diciamo no alla realizzazione del nuovo allevamento di pollame, auspichiamo invece uno sviluppo economico in linea con l’inclinazione della Valmarecchia: una località dedita all’accoglienza, alla ristorazione, all’agricoltura sostenibile, al tempo libero, ai percorsi in bicicletta e camminate. In un’ottica di benessere tra la natura, un allevamento intensivo qualche problema lo crea, tra l’altro non genera neanche un indotto occupazionale, considerando che darà lavoro solo a 3-4 persone. È stato sottolineato che negli anni ’70 esisteva già un allevamento nella stessa zona, ma nel frattempo gli obiettivi e sviluppo della Valmarecchia sono cambiati radicalmente e hanno intrapreso un’altra strada.
Fabrizio Vagnini, presidente provinciale Confesercenti Rimini